Autore:
Stimilli Davide
Editore: Bollati Boringhieri Genere: Critica letteraria Collana: Saggi Bollati Boringhieri Anno: 2001 EAN: 9788833913148 Pagine 119 - 15x22 |
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Privo degli specchi naturali dell´uomo - quelli che consentono al padre di vedersi nel figlio e simmetricamente al figlio sopravvissuto al padre di giungere a una riconciliazione postuma - e considerando inadeguata ogni altra forma di rispecchiamento (in senso proprio e figurato) Kafka non aveva altra soluzione che ricercare tra gli spettri della creazione letteraria la propria immagine, o almeno dedurre dai loro mutamenti le variazioni del proprio aspetto. La scrittura coincide dunque per lui con il lacerante processo senza fine dell´autosservazione, cui egli imputerà la principale responsabilità della sistematica distruzione della propria esistenza: il tempo selvaggio seguìto dalla propria vita interiore che ne determina la scissione dal ritmo consueto del mondo esterno è segnato dal frenetico e diabolico succedersi delle rappresentazioni, mai sedimentate, che solo la scrittura è in grado di contrastare realizzando l´oblio di sé. Il libro è una penetrante lettura filosofica di tutta l´opera diKafka iscritta in una problematica che, da Goethe a Nietzsche passando per Kierkegaard, mette in gioco insieme l´autoconservazione e l´adempimento della missione del genio. Come Nietzsche, Kafka cercherà nell´oblio di ciò che si è il necessario presupposto per divenire ciò che si è, mentre al demonico di Goethe si apparenta l´interna sollecitazione kafkiana a conseguire nell´eternità il proprio compimento.