Autore:
Simonigh Chiara
Editore: Le Mani Genere: Cinema Anno: 2008 EAN: 9788880124603 Pagine 199 - 14x21 - brossura - foto in b/n |
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Prezzo copertina: € 14,00 Sconto: 40% Prezzo: € 8,40 Risparmio: € 5,60 |
Buster Keaton l´aveva forse compreso: il cinema, mostrando il corpo come mai prima, lo avrebbe liberato da una schiavitù culturale di secoli, ma lo avrebbe liberato solo in immagine. E così paradossalmente il cinema, con i suoi divi, con i suoi attori e con i suoi personaggi, tutti allo stesso modo assunti dal pubblico come altrettanti modelli culturali e persino psicologici, avrebbe capovolto l´antica concezione che voleva il corpo prigione dell´anima e avrebbe fatto dell´anima, della psiche che introietta e segue quei modelli, la prigione del corpo. I segni delle immagini mediatiche che oggi vediamo chirurgicamente incisi nei corpi, e non solo in quelli dei giovani, sono proprio lì, a volte comicamente altre drammaticamente, a dimostrarcelo. Questo libro tocca alcuni dei temi e dei problemi salienti posti nel tempo dalla rappresentazione del corpo e dalla recitazione nel cinema e nella fotografia. Cos´è la quarta dimensione che secondo Ejzenatejn il cinema introduce nella drammaturgia recitativa? Come possono, ancora oggi, Chaplin e Keaton, coi loro soli corpi silenziosi, consegnarci un intero mondo poetico, ad un tempo lieve e dolente? In cosa le immagini moderne e contemporanee che celebrano un corpo femminile qui di Marilyn Monroe sono diverse da tutte quelle che le hanno precedute? Come incarna i valori culturali dominanti l´attore e come li incarna invece il divo? Perché la storia del primo piano fotografico e cinematografico muove dall´espressività forte ed esplicita all´inespressività presunta? Questi sono alcuni degli interrogativi al centro del libro; interrogativi dietro ai quali si nasconde, ancora una volta, la domanda che il corpo da sempre pone alla cultura.