Autore:
Scipione Rossi Gianni
Editore: Rubbettino Genere: Storia Anno: 2007 EAN: 9788849816839 Pagine 126 - 12x18 - brossura |
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A più di trent´anni dalla morte, Julius Evola è ancora un punto di riferimento ideologico per il mondo della destra radicale. Resistono il suo mito di filosofo anti-moderno e la leggenda di un suo razzismo innocuo perché spirituale. Ma ha un senso distinguere il razzismo spirituale dal razzismo biologico? Fornire al razzismo/antisemitismo motivazioni spirituali modifica la sostanza del pregiudizio? Le teorie di Julius Evola sono realmente solo spirituali oppure sono soltanto un tentativo non riuscito di edulcorare la sostanza del razzismo/antisemitismo? Per Evola non si può parlare di una parentesi razzista, ma di un razzismo radicale e persistente che il pensatore tradizionalista mette al servizio della svolta mussoliniana, anche a costo di adattarne i contenuti alle esigenze politiche del fascismo, senza mai criticare le leggi razziali, se non perché applicate in modo troppo moderato a causa delle discriminazioni. L´evoliana razza dello spirito non sfugge al determinismo biologico e anzi si risolve in un razzismo totalitario, più esigente, che differisce da quello del Manifesto della razza solo per la definizione di quella italiana come razza ario-romana piuttosto che ario-nordica.