Autore:
Nisio Francesco Saverio
Editore: Le Mani Genere: Cinema Anno: 2010 EAN: 9788880125440 Pagine 352 - 14x21 - brossura - foto a colori |
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Nato nel 1908 a Porto (Portogallo), città dove vive da sempre, Oliveira gira il primo film nel 1931, il muto Douro Faina Fluvial consacrato al lavoro dell´uomo e della donna sul fiume Douro. Nello stesso anno anche Vigo realizza la sua opera prima: Oliveira accompagna la storia del cinema come un´ombra e al contempo vi contribuisce - a volte la precede, aprendo nuove strade. Nel 1963, sotto la dittatura di Salazar alla quale ha opposto resistenza, è suo il primo film politico portoghese, Acto da Primavera, due anni prima del Vangelo di Pasolini: la Passione secondo una tradizionale recita popolare, ricostruita esibendo gli artifici del cinema (i suoi Misteri) nonché, nel finale, i disastri della guerra, la Passione in tutte le guerre. Oliveira tornerà spesso su temi storici, riflettendo in modo anche critico sulla mitologia politica portoghese: NON ou a V Glria do Mandar (1990), Palavra e Utopia (2000), O Quinto Império (2005). Solo a sessantatre anni, con la dittatura in declino, prende avvio per lui una regolare carriera artistico-produttiva: i primi dieci anni vengono dedicati a quattro opere sulla relazione fra i sessi, girate in collaborazione con scrittori portoghesi quali Régio e la Bessa-Lus: O Passado e o Presente (1972), Benilde ou a Virgem-Me (1975), Amor de Perdio Normal 0 14 (1978), Francisca (1981). L´ultimo è il film col quale è consacrato all´estero, la critica menziona Buuel, Dreyer, Bresson, Straub: Oliveira è infine fra i suoi pari, il futuro mostrerà che in qualche caso ha anche fatto un passo in più. Il regista è ora invitato regolarmente ai principali festival inanellando un film all´anno, fino a Cannes 2010 con O Estranho Caso de Angélica, progetto degli anni Cinquanta infine realizzato. Nel 1985 ha filmato Le soulier de satin da Claudel, durata ore sette; è del 1991 una Divina Comédia collocata in una casa per alienati mentali; nel 2003 gira Um Filme Falado, di ambientazione mediterranea e film-kamikaze - anche questa, a suo modo, una prima nella storia del cinema (politico). Ha diretto attori del calibro di Mastroianni, Deneuve, Malkovich, Piccoli, oltre ai conterranei Cintra e la splendida Leonor Silveira, la miglior Bovary di tutti i tempi in Vale Abrao (1993). Ha reso omaggio a Chaplin nella Lisbon Story di Wenders. Oggi, e da sempre, è il maggior regista portoghese nonché, insieme a Saramago, l´artista del suo paese più conosciuto all´estero. I suoi film soffrono il doppiaggio, il formato televisivo, la disattenzione dello sguardo: cinema da vedere col cuore e da ascoltare con la mente, un passo al di là di Kubrick...