Autore:
Mises Ludwig
Curatore: Antiseri Dario Editore: Rusconi Genere: Economia Collana: Problemi attuali Anno: 1994 EAN: 9788818011586 Pagine 666 - 13x21 - brossura |
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Prezzo copertina: € 20,14 Sconto: 30% Prezzo: € 14,10 Risparmio: € 6,04 |
Perché lo studio dei Greci e dei Romani giova all´intelligenza dei moderni Riflettere su ciò che ci unisce e ciò che ci divide dagli antichi per capire la nostra cultura e noi stessi Il vincolo che collega la nostra cultura alla lingua, alla storia, al pensiero dei greci e dei romani non va ricercato in una presunta ´identità´ tra gli antichi e noi. Al contrario, è opportuno, e più produttivo, sforzarsi di capire le differenze; e proprio la riflessione su questa distanza ci consentirà di conoscere il senso che il passato e la sua eredità hanno per noi. questa la via seguita da Luciano Canfora nei saggi scritti per questo volume, incentrati su alcuni temi cruciali: il metodo degli storici antichi, il rapporto fra storiografia e verità, la visione della storia come mescolanza, come fiume ´grande e lutulento´ che assimila e trascina le più diverse tradizioni culturali. Proprio la riflessione di Tucidide, di Polibio, di Cicerone sul senso della storia e della storiografia ci ha consegnato la nozione, tuttora feconda, dell´indissolubilità tra l´oggetto studiato (la storia) e la personalità dello storico. Avvertiamo il costante bisogno di ritornare sul passato perché ´nuove epoche e nuove temperie culturali impongono nuove domande´, e la storia classica - pur così remota - finisce per rivelare qualcosa di nuovo non solo sul mondo antico, ma sul nostro. Non è un caso che Canfora, esaminando in un saggio le incertezze di Marx sul ruolo della schiavitù antica, esorti a studiare la nuova schiavitù, quella che si manifesta oggi, nell´epoca del capitalismo trionfante. Il libro si conclude con una sezione, non priva di spunti polemici, dedicata all´attuale statuto scolastico della cultura classica. un appello a una visione unitaria che superi la scissione e le sfasature dell´insegnamento delle lingue, della storia e della filosofia, e una difesa della pratica della traduzione dal greco e dal latino: perché ´chi non si allena a passare da una lingua all´altra, cioè a riempire i silenzi del testo, si abitua, pericolosamente, ad ascoltare solo se stesso´.