Autore:
Kertesz Imre
Traduttore: Sandor Krisztina Editore: Bompiani Genere: Storia Collana: Overlook Anno: 1200 EAN: 9788845258008 Pagine 7262 - 15x21 - brossura |
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A un critico che metteva in dubbio la coerenza tra i suoi saggi e le sue opere narrative, Imre Kertész, nell´introduzione a questo libro, risponde che tutte le sue opere parlano del medesimo soggetto: ´l´inavvicinabile´. Lo scrittore ungherese, nella propria esistenza, ha vissuto per ben due volte ´l´inavvicinabile´: incarnato nei campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald, dove è stato recluso, e nella situazione storica in cui ha iniziato a raccontare la sua esperienza nei lager, ovvero sotto il tallone del regime comunista sovietico. ´L´Olocausto e le condizioni di vita in cui scrivevo dell´Olocausto si erano fusi in modo indissolubile.´ L´Olocausto diventa allora un verbo coniugato al presente: è lo stato dal quale l´autore continua instancabilmente a inviarci messaggi e a costruire ponti per testimoniare la verità di quel ´secolo infelice´ che ha preceduto l´inizio di questo millennio e vi è poi confluito. Ecco perché, ci avverte lo stesso Kertész, gli scritti raccolti qui non possono essere considerati propriamente ´saggi´ ma, in modo più pregnante e corretto, devono essere definiti ´approssimazioni´: resoconti lucidi, crudeli, talvolta ironici ma sempre impietosi, della realtà e della natura umana di cui chi narra ha conosciuto gli straordinari abissi.