Autore:
Galbraith Peter W.
Traduttore: Carati Annamaria Editore: Mondadori Genere: Politica Collana: Saggi Mondadori Anno: 2007 EAN: 9788804566748 Pagine 280 - 15x22 - rilegato |
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Prezzo copertina: € 18,00 Sconto: 50% Prezzo: € 9,00 Risparmio: € 9,00 |
Peter Galbraith, che nel corso degli ultimi ventisei anni è stato più volte inviato del governo americano in Iraq, dove ha stretto amicizia con leader politici come Jalal Talabani (attuale presidente dell´Iraq) e Massoud Barzani (presidente del Kurdistan), si avvale della ricca esperienza maturata sul campo per fornire una valutazione di quanto è accaduto e sta accadendo, e soprattutto per avanzare ipotesi realistiche su scenari futuri. Scritto con uno stile da reportage che nulla toglie al rigore dell´analisi politica, La fine dell´Iraq ripercorre le tappe del progetto statunitense di costruzione di una nazione, evidenziandone limiti ed errori, dovuti alla scarsa conoscenza della realtà irachena e alla mancanza di un´efficace pianificazione della fase postbellica. Oltre ad aver gravemente sottovalutato la profondità delle divisioni etniche e religiose, durante l´occupazione il governo americano ha adottato una linea spesso incoerente e inadeguata, affidando la gestione del paese a uomini scelti più per la loro fedeltà politica che per la loro competenza. In una situazione che sembra ormai fuori controllo e senza sbocchi, gli Stati Uniti non hanno molti modi per uscire dall´Iraq, e Galbraith prova a suggerirne alcuni. L´amministrazione Bush dovrebbe cercare di porre fine al dilagare della violenza, che non solo rende impossibile ogni prospettiva di ripresa, ma rischia di coinvolgere anche gli Stati confinanti. E dovrebbe accettare la realtà di un Iraq diviso, lavorando con sciiti, curdi e sunniti per rafforzare le regioni già semindipendenti che, se opportunamente organizzate, potrebbero garantire equilibrio e sicurezza. Insomma, solo rinunciando all´attuale linea politica - che contempla la creazione di istituzioni nazionali laddove, di fatto, una nazione non esiste più - e restituendo l´Iraq agli iracheni, gli Stati Uniti possono sperare di sottrarsi a un destino sempre più simile al fallimentare esito della guerra in Vietnam.