Autore:
Faldella Emilio
Editore: Nordpress Genere: Storia Anno: 2008 EAN: 9788888657387 Pagine 243 - 17x24 - brossura - Foto b/n |
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Nel secondo volume de La Grande Guerra sono narrati gli eventi più drammatici del conflitto, ricostruiti da Faldella con solida competenza tattico-strategica e libertà di giudizio.Apre il volume una dettagliata analisi della battaglia di Caporetto che individua con precisione le complesse responsabilità che determinarono la più grande disfatta mai subita dell´esercito italiano.L´operato del generale Badoglio, che mal comandò il proprio Corpo d´Armata, l´insubordinazione del generale Capello, che non eseguì gli ordini di Cadorna, ma anche la generale sottovalutazione della minaccia nemica e la manchevole azione di numerosi comandi in sottordine trasformarono in poche ore un´offensiva tattica in una sconfitta strategica senza precedenti.L´esercito italiano seppe riscattarsi con la strenua resistenza della battaglia di arresto sul Piave e sul Grappa, quando inferiore per numero e mezzi infine frenò l´avanzata austro-tedesca. Allora l´esercito subì una profonda trasformazione: a dispetto dei 300.000 soldati e dei 3.000 cannoni perduti nella ritirata, e grazie allo sforzo di tutta la nazione rinacque più agile e meglio equipaggiato. Come sottolinea Faldella, venne poi maggiormente stimolata l´iniziativa dei singoli comandanti, e anche per questo fu contenuto l´ultimo sforzo dell´esercito imperiale del giugno 1918. L´opera si chiude con il resoconto della grande battaglia di Vittorio Veneto, quando l´offensiva italiana, travolte le linee austriache, portò alla capitolazione della monarchia absburgica e, il 4 novembre 1918, finalmente alla pace.Si ammetterà che noi, che abbiamo conosciuto quei sacrifici, quei disagi, quegli assalti, che abbiamo composto nelle tombe tanti compagni d´arme caduti, siamo in grado di esprimere un giudizio meglio di scrittori che danno alimento alla corrente denigratoria dell´esercito, dei suoi capi, delle tradizioni, corrente che sta travolgendo le coscienze. ricorrendo a interpretazioni arbitrarie dei fatti ed esprimendo giudizi ex cathedra con sovrana incoscienza.