Autore:
Etty Hillesum
Editore: Castelvecchi Genere: Biografie Anno: 2014 EAN: 9788868261245 Pagine 96 - - 1 volumi - Brossura |
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49001Disponibilità :
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Prezzo copertina: € 7,50 Sconto: 33% Prezzo: € 5,00 Risparmio: € 2,50 |
Nel centenario della nascita di Etty Hillesum, l´editore Castelvecchi le rende un omaggio molto particolare: una nuova traduzione delle uniche due lettere, fra le molte che scrisse dal campo di transito di Westebork, pubblicate clandestinamente dalla Resistenza olandese quando lei era ancora in vita. Conosciuta universalmente per il suo Diario, scritto ad Amsterdam fra il 1941 e il 1943, nelle due lettere pubblicate sotto falso nome, con un stile giornalistico ed empatico, Etty descrive la vita sbandata di Westerbork, da dove, una volta a settimana, per due anni, partiranno treni merci carichi di ebrei diretti ad Auschwitz e ad altri campi della morte. Lo sguardo della cronista che vuole comprendere la realtà concentrazionaria, che intuisce la tragedia della Shoah, senza poterne definire i reali contorni, si scontra con i sentimenti di impotenza e insensatezza di fronte alla sofferenza inutile e barbara inflitta ai bambini spauriti, agli anziani che cercano ancora le loro medicine, ai paralitici e ai malati terminali.Etty sceglie in piena coscienza di rimanere a Westerbork, partirà per Auschwitz il 7 settembre 1943 dove morirà il 30 novembre. La trattengono al campo, da dove avrebbe qualche speranza di sfuggire, la razionale volontà di testimoniare e una sconfinata pietas che la conduce, fino all´ultimo, ad ascoltare ogni lamento, a vestire i più piccini per il loro ultimo viaggio, a prestare il proprio braccio agli anziani e la propria spalla ai più disperati. Nelle angosciate parole di Etty emerge un quadro desolante, in cui si alternano l´assurdo quanto comprensibile attaccamento ai privilegi e alle abitudine portate dal mondo di fuori all´angoscia lacerante per un destino segnato e inconcepibile. Come scrive Marcella Filippa nella sua prefazione, Etty fu una donna ambivalente, confusa, complicata, incerta, che costantemente si interroga, (?) ma sa trovare di volta in volta la cura nei passaggi della sua breve esistenza. Una cura disperata, che le permetterà di portare un poco di luce nel luogo dell´estrema sofferenza. Donatella Sasso