Beatriz Millar

Descrizione

Le bocche di Beatriz Millar artista ironica e solare, galleggiano da sole in falsi tramonti pronunciando frasi poetiche e ambigue che hanno la stessa musicalità del graffitismo, in chiave be-bop. La nuova serie di opere documentata nel volume rimanda a un decadentismo ultramoderno, fatto di bocche languide, ma anche di personaggi possibili come il Trans-Lover o False Diva. O di bandiere. Beatriz Millar lascia che lo stendardo arcobaleno si agiti in onde sinusoidali matematicamente esatte, mosso da un vento geometrico e artificiale. Shake the Rainbow! recita, poi grida al mondo a chiare lettere I love you toooo!, come farebbe un´adolescente a caratteri cubitali sul suo diario. Bandiere della Palestina ospitano foto di cronaca recente riportate tra le bandiere di Israele, con i versi biblici della legge del taglione ´an eye for an eye, a tooth for a tooth´. Le più inflazionate immagini del nostro tempo tornano così nel lavoro di Beatriz Millar: cosce e bocche di lascive centraliniste, ma anche Einstein che fa la linguaccia e, prima fra tutte le icone massmediatiche, le torri gemelle in fiamme. Quelle in corso sono guerre filtrate da un monitor e gestite da un software. Ed è questo show il soggetto del lavoro di Beatriz Millar, non il reale. Non fa politica, smaschera i tabù della politica; ride del non risibile e dice l´indicibile; i suoi slogan sono come gaffe, sentenze fuoriluogo, la cosa sbagliata al momento sbagliato. Suonano come la voce di una bambina che recita una saggia assurda filastrocca, mentre gli adulti al tavolo parlano di cose serie.