Il paradiso del diavolo

Il paradiso del diavolo
  
Il paradiso del diavolo
Autore:  Ballard James G.  
Editore:  Baldini Castoldi Dalai
Genere: Narrativa straniera
Collana: Romanzi e racconti
Anno: 1998
EAN: 9788880893622
Pagine 293 - 14x24 - Rilegato
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3520Disponibilità : pronta
Prezzo copertina: € 15,50     Sconto: 30%
Prezzo: € 10,85 Risparmio: € 4,65

Descrizione

Barbara Rafferty, dottoressa ambientalista, vuole trasformare un atollo del Pacifico nel paradiso degli albatros, i grandi uccelli marini. Ma il sogno si trasforma in un incubo, l ´isola si rivela un luogo insidioso e sinistro, camera d ´incubazione di un delirio di onnipotenza dai risvolti mortali... Enigmatico e perturbante, un altro Capolavoro di Ballard... Un libro che sconvolge, scandalizza, emoziona...

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I commenti dei lettori

Kobal L. I.  09/03/2011

Sinceramente non m´è piaciuto. Oggettivamente, se non si fosse mai letto alcun altro libro, sarebbe anche gradevole. E´ il primo libro che leggo di quest´autore e non sapevo bene cosa aspettarmi. Di certo auspicavo qualcosa di migliore. La trama della storia è quanto di più scontato ci possa essere anche volendo ignorare “Il Signore delle Mosche“ di N. Golding (tra l´altro molto meglio). Già in passato è accaduto qualcosa di simile, e potrei citare, ad esempio, il romanzo di Rex Gordon, “Prigioniero del silenzio“, in cui il titolo malamente italianizzato non rende giustizia nè all´opera nè all´esempio che voglio citare. Infatti, il titolo originale è “No man friday“, e si capisce già dall´inizio l´onestà intellettuale dell´autore nel voler ricalcare, in un certo qual modo, gli eventi di quel “Robinson Crusoe“ di D. Defoe. Ecco, in questo caso, le critiche a lui rivolte di plagio sono del tutto fuoriluogo perchè era proprio nell´intenzione dell´autore il voler richiamare, già nel titolo, il romanzo del protagonista tanto popolare. Nel libro di Ballard tutto questo non c´è, si tratta semplicemente di una storia del tutto simile a quella dell´opera ricalcata senza alcuna differenza nè nella morale nè tanto meno nella linea generale degli eventi, al che è veramente difficile intuire l´utilità dello scritto (oltre a quello commerciale ovviamente). La narrazione è sterile e a salti, nel senso che troppo spesso il capitolo s´interrompe all´apice di un evento e il capitolo seguente comincia da un momento molto successivo all´ultima vicenda, con dei semplici frammenti di ricordi del personaggio stesso sull´evento precedente. Certo, questo espediente andrebbe bene in alcuni casi, e in effetti in alcune parti dell´opera ha pure funzionato, ma viene ripetuto in continuazione e a questo punto si perde anche voglia di continuare a leggere: immaginate uno di quei telefilm in cui nel momento più importante s´interrompe la puntata ma in quella successiva non continua l´evento da dove s´era rimasti, bensì si compie un balzo in avanti e l´accaduto viene raccontato esclusivamente a voce dal protagonista.... e questo ripetuto quasi ad ogni momento clou della storia. Senza dilungarmi oltre, con il criticare, ad esempio, il solito titolo italiano volutamente ambiguo, io la ritengo una lettura se non inutile sicuramente non esaltante. Recensione di: inquietudinedikobal
Voto: 4