La banalità del male

La banalità del male
  
La banalità del male
Eichmann a Gerusalemme
Autore:  Arendt Hannah  
Traduttore:   Bernardini Piero
Editore:  Feltrinelli
Genere: Storia
Collana: Universale econom. Feltrinelli
Anno: 2011
EAN: 9788807816406
Pagine 314 - 12x19 - brossura
Tascabile 
  
43866Disponibilità : momentaneamente NON disponibile
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Descrizione

Eichmann a Gerusalemme

Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell´11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo, in aereo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l´11 aprile 1961, doveva rispondere di quindici imputazioni, avendo commesso, ´in concorso con altri´, crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l´umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista, in particolare durante la seconda guerra mondiale. Hannah Arendt va a Gerusalemme come inviata del New Yorker. Assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro al caso Eichmann. Ne nasce un libro scomodo: pone le domande che non avremmo mai voluto porci, dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo. Il Male che Eichmann incarna appare alla Arendt banale, e perci tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai di questo secolo non hanno la grandezza dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano.

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