Editore: Odradek Genere: Storia Anno: 2008 EAN: 9788886973946 Pagine 185 - 13x21 - brossura |
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Il Grande terrore, come viene chiamato il periodo repressivo che tra il 1937 e il 1938 si abbatté sullUnione Sovietica, contribuì al consolidamento del regime staliniano e alla definitiva trasformazione del paese, che negli anni Trenta si modernizzò, pagando un prezzo molto alto in termini demografici e sociali. Alla vigilia della seconda guerra mondiale il regime aveva ormai raggiunto una certa stabilità, mentre il Partito comunista aveva accolto una nuova generazione di militanti, divenendo uno strumento di controllo e di governo nelle mani dellentourage di Stalin. Accanto al partito, il GULag giocò un ruolo importante in questo processo, contribuendo allestensione del controllo politico sullintera società. Al suo interno finirono per transitare milioni di sovietici e decine di migliaia di cittadini stranieri, giunti in Russia per i motivi più diversi, ma uniti dalla comune idea di poter contribuire alla costruzione del socialismo. Alcuni di questi esuli, tra cui un centinaio di italiani, pagarono con la vita le proprie posizioni politiche del passato, che il commissariato agli Interni sovietico registrava e conservava con scrupolo. Al contrario di quanto si può comunemente pensare, però, il terrore non fu diretto in modo particolare contro il partito e i comunisti eretici (o trockisti, laccusa allora più comune), ma verso la società nel suo insieme, eliminando e colpendo cittadini di ogni estrazione e posizione. Intere famiglie furono così distrutte, sia fisicamente, sia attraverso gli anni trascorsi nel lager, ai quali si aggiunse, dopo la liberazione, loblio. Di quelle vicende si tacque per decenni e si sarebbe tornato a parlarne ufficialmente solo negli anni Ottanta del secolo scorso, dopo il timido tentativo compiuto allindomani XX Congresso del Pcus nel 1956.